BIG HERO 6. (Big Hero 6 - 2014)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Don Hall, Chris Williams
Sceneggiatura di: Jordan Roberts, Daniel Gerson, Robert L. Baird
Ispirato ai personaggi creati da: Duncan Rouleau, Steven T. Seagle
Prodotto da: Roy Conli
Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Walt Disney Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 18 DICEMBRE 2014
La prima e vera invasione Marvel in ambiente Disney è rappresentata da questo film, tratto a grandi linee dal fumetto originale e portato con nuove idee sul grande schermo. Idee più vicine alle scienze che alla fantascienza, un nuovo gruppo d'eroi pronti a conquistare fans in tutto il mondo.
La storia ruota intorno al giovane Hiro, brillante studioso di elettronica e robotica, proprio come il fratello maggiore. La loro vita è una routine che si ripete tutti i giorni, tra gli impegni di lavoro del maggiore e le nuove trovate di svago del minore. Ma tutto cambia dopo un incidente, quando Hiro, rimasto solo, si ritrova in compagnia della creatura robotica progettata dello scomparso fratello: un infermiere domestico di nome Baymax. E le cose si complicano poi quando fa la sua comparsa losco individuo che si nasconde dietro una maschera con intenzioni tutt'altro che buone.
Il nuovo progetto della Disney, il 54° della sua storia, tra super eroi e fantascienza è molto in linea con il 52°, ambientato nel mondo dei videogiochi, dunque sempre orientato ad un pubblico maschile; la seconda volta con protagonisti personaggi in calzamaglia con poteri fuori dal comune (lo precede "Gli Incredibili" della Pixar). Strizzando l'occhio al mondo geek, questo nuovo titolo vuole portare azione e scienza cercando di strafare meno possibile, e riuscendoci in qualche modo.
Con grandi modifiche rispetto al fumetto originale (infatti gli studios Marvel non intervengono mai direttamente) ritroviamo una storia meno fanta e più scientifica, con molti riferimenti ai più attuali ritrovati tecnologici grazie alle consulenze di numerosi professori e tecnici delle più grandi facoltà americane del settore. Una scelta molto azzeccata che porta i temi su livelli più terreni e meno fantasiosi rispetto a quelli del fumetto.
Ma a subire grandi cambiamenti è soprattutto la storia. Da quella familiare (Hiro nel fumetto non ha un fratello ma i genitori, ed è il padre a scomparire) alla figura stessa del robot Baymax, figura su cui gli studios hanno incentrato tutte le campagne promozionali del titolo. Quest'ultimo in originale non era un robot-pallone dal volto rassicurante, ma un mutaforma spaventoso progettato dal giovane Hiro che, dopo la scomparsa del padre, inserisce i suoi ricordi all'interno del robot.
Baymax sarà solo il filo conduttore del titolo, legato più alle figure scomparse vicine ad Hiro, mentre tutt'intorno ruoteranno gli amici del fratello e supereroi improvvisati che si batteranno contro il cattivo di turno. Una veloce semplificazione di numerosi argomenti di cui il film è composto, e che, a ripensarci, creano anche un po di confusione. Infatti con tutto questo materiale a disposizione, le singole vicende sono trattate con una velocità incredibile e le principali azioni si svolgono in pochissimi minuti.
Le buone intenzioni degli autori comunque si vedono dai primi minuti, vista l'attenzione che si fa principalmente ad Hero e a Baymax, dando il tempo al pubblico di legarsi a questi. Ma la seconda parte del film è un caleidoscopio di azioni che illustrano gli intermezzi che porteranno alla battaglia finale. Una sequenza di azioni che non sono mai approfondite (per carenza di tempo) come le personalità dei comprimari di cui si conosce solo il soprannome e le singole competenze.
Pubblicizzato con la "sola" benevola e rassicurante immagine del robot infermiere Baymax, non si va al cinema con l'idea di vedere un film di supereroi e fanta-tecnologia. E' solo il messaggio ad essere magari frainteso, mentre il film sarà molto apprezzato dai più piccoli e magari dai grandi, con quella dose di tristezza in più di cui è condito, mentre gli appassionati di tecnologia potranno divertirsi senza veder eccessivamente estremizzati ma più reali i temi scientifici.
. Fine dell'articolo.
Leggi...
(Big Hero 6 - 2014)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Don Hall, Chris Williams
Sceneggiatura di:
Jordan Roberts, Daniel Gerson, Robert L. Baird
Ispirato ai personaggi creati da:
Duncan Rouleau, Steven T. Seagle
Prodotto da:
Roy Conli
Produzione:
Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni:
Walt Disney Animation Studios
Edizione Italiana:
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 18 DICEMBRE 2014
La prima e vera invasione Marvel in ambiente Disney è rappresentata da questo film, tratto a grandi linee dal fumetto originale e portato con nuove idee sul grande schermo. Idee più vicine alle scienze che alla fantascienza, un nuovo gruppo d'eroi pronti a conquistare fans in tutto il mondo.
La storia ruota intorno al giovane Hiro, brillante studioso di elettronica e robotica, proprio come il fratello maggiore. La loro vita è una routine che si ripete tutti i giorni, tra gli impegni di lavoro del maggiore e le nuove trovate di svago del minore. Ma tutto cambia dopo un incidente, quando Hiro, rimasto solo, si ritrova in compagnia della creatura robotica progettata dello scomparso fratello: un infermiere domestico di nome Baymax. E le cose si complicano poi quando fa la sua comparsa losco individuo che si nasconde dietro una maschera con intenzioni tutt'altro che buone.
Il nuovo progetto della Disney, il 54° della sua storia, tra super eroi e fantascienza è molto in linea con il 52°, ambientato nel mondo dei videogiochi, dunque sempre orientato ad un pubblico maschile; la seconda volta con protagonisti personaggi in calzamaglia con poteri fuori dal comune (lo precede "Gli Incredibili" della Pixar). Strizzando l'occhio al mondo geek, questo nuovo titolo vuole portare azione e scienza cercando di strafare meno possibile, e riuscendoci in qualche modo.
Con grandi modifiche rispetto al fumetto originale (infatti gli studios Marvel non intervengono mai direttamente) ritroviamo una storia meno fanta e più scientifica, con molti riferimenti ai più attuali ritrovati tecnologici grazie alle consulenze di numerosi professori e tecnici delle più grandi facoltà americane del settore. Una scelta molto azzeccata che porta i temi su livelli più terreni e meno fantasiosi rispetto a quelli del fumetto.
Ma a subire grandi cambiamenti è soprattutto la storia. Da quella familiare (Hiro nel fumetto non ha un fratello ma i genitori, ed è il padre a scomparire) alla figura stessa del robot Baymax, figura su cui gli studios hanno incentrato tutte le campagne promozionali del titolo. Quest'ultimo in originale non era un robot-pallone dal volto rassicurante, ma un mutaforma spaventoso progettato dal giovane Hiro che, dopo la scomparsa del padre, inserisce i suoi ricordi all'interno del robot.
Baymax sarà solo il filo conduttore del titolo, legato più alle figure scomparse vicine ad Hiro, mentre tutt'intorno ruoteranno gli amici del fratello e supereroi improvvisati che si batteranno contro il cattivo di turno. Una veloce semplificazione di numerosi argomenti di cui il film è composto, e che, a ripensarci, creano anche un po di confusione. Infatti con tutto questo materiale a disposizione, le singole vicende sono trattate con una velocità incredibile e le principali azioni si svolgono in pochissimi minuti.
Le buone intenzioni degli autori comunque si vedono dai primi minuti, vista l'attenzione che si fa principalmente ad Hero e a Baymax, dando il tempo al pubblico di legarsi a questi. Ma la seconda parte del film è un caleidoscopio di azioni che illustrano gli intermezzi che porteranno alla battaglia finale. Una sequenza di azioni che non sono mai approfondite (per carenza di tempo) come le personalità dei comprimari di cui si conosce solo il soprannome e le singole competenze.
Pubblicizzato con la "sola" benevola e rassicurante immagine del robot infermiere Baymax, non si va al cinema con l'idea di vedere un film di supereroi e fanta-tecnologia. E' solo il messaggio ad essere magari frainteso, mentre il film sarà molto apprezzato dai più piccoli e magari dai grandi, con quella dose di tristezza in più di cui è condito, mentre gli appassionati di tecnologia potranno divertirsi senza veder eccessivamente estremizzati ma più reali i temi scientifici.